Elephant & Castle |
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| Il 14 Luglio 2007, viene celebrata l'inaugurazione della nuovissima Torre Orsero-Bofill, una struttura di vetro e acciaio atta a riabilitare il quartiere della vecchia darsena nella cittadina ligure di Savona. Il nuovo complesso, gravitante attorno a Piazza De Andrè, viene progettato dall'architetto catalano Ricardo Bofill (uno dei maggiori esponenti del postmodernismo in architettura, che vanta tra i suoi antenati il costruttore della cattedrale quattrocentesca di Girona. La polemica è accesissima: da un lato le istituzioni e parte dei cittadini (e in seguito anche qualche turista, già di per sè sporadico nel capoluogo ponentino) favorevoli a questo ringiovanimento dello skyline savonese, per via dei più disparati motivi, sia economici (maggiore occupazione, maggiore attività commerciale, agile collegamento col futuro Palacrociere che sorgerà accanto e sempre dello stesso architetto), sia di mero piacere estetico (anche a mio avviso c'è stato un'ottimo accostamento tra antico e moderno); dall'altro associazioni di politiche (Amici di Beppe Grillo, ecc...) e non di cittadini sfavorevolmente impressionati dalla costruzione di quello che è stato definito un vero e proprio mostro, capace solo di ostacolare la vista sul Golfo di Genova agli abitanti dei quartieri di Monturbano e Valloria, definito come un inutile spreco di risorse per la costruzione anche di appartamenti per una città che ha perso circa 20mila abitanti dagli anni '80 (ignorando però che la popolazione cittadina negli ultimi anni ha ricominciato a crescere), e uno scempio naturale-paesaggistico, dal momento che il simbolo della città, la trecentesca Torretta, meglio conosciuta come Torre di Leon Pancaldo, il primo edificio significativo dal punto di vista storico-artistico per chi arriva nella città provenendo da Genova e poichè mina l'ecosistema della costa ad ovest di Savona (anche se faccio fatica a pensare che ci possa essere un ecosistema delicatissimo ed in pericolo allo sbocco di uno dei maggiormente trafficati porti italiani e del Mediterraneo; inoltre, Savona, nei punti, tutti ad est della città, cioè lontano dal porto, dove sorgono i lidi, ha meritato anche un riconoscimento come la bandiera blu per la qualità delle acque). Forse che uno dei problemi risieda anche nel fatto che gli italiani, anche per quanto progressisti, siano troppo restii nei confronti del nuovo? Inserisco questa discussione nell'ambito Arte, dal momento che l'architettura ne rientra a pieno titolo: attendo trepidante risposte e un confronto con altri punti di vista magari.
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