| Visto che l'hai postato, parliamo di "Guernica" (il primo dipinto),dato che ha anche un riferimento storico?
Allora è stato dipinto nel 1937, durante la guerra civile spagnola che avevano scatenato i franchisti contro il governo della nazione, grazie anche al "gentile" aiuto dei nazifascisti. In particolare, è riportato l'episodio del bombardamento nella piazza della cittadina Guernica il giorno del mercato. Durante questo periodo Picasso viveva a Parigi, e aveva abbandonato il cubismo, cioè la pittura mentale che si serviva della scomposizione in parti, a favore di un breve ritorno al classicismo; ma appena sente la notizia dell'attacco subito torna alle sperimentazioni cubiste. Il dipinto, esposto nel 1937 all'Esposizione Universale di Parigi, desta immediatamente scalpore nel mondo libero.
Il quadro è monocromo e bisogna ricordare che Picasso aveva lasciato da tempo l'uso di un solo colore, questa "tecnica" infatti appartiene alla pittura iniziale, quella che volgarmente viene chiamata "periodo blu" e "periodo rosa". Questo perchè l'opera ha funzione di manifesto ideologico, difatti ha dimensioni enormi.
Ma il colore viene abbadonato anche per significare il momento tanto drammatico, il bianco e nero sta a rappresentare la vita che abbandona. Il dipinto è diviso in tre fasce verticali, due più strette ai lati e la centrale più ampia, quindi la scena caotica è tale solo ad un primo sguardo, perchè in realtà è ben equilibrata e studiata. l'ambientazione è sia interna che esterna, vediamo una lampadina al centro che ci porta all'interno di un edificio e nello stesso tempo ne vediamo uno sulla sinistra in fiamme, segno che ora ci troviamo all'esterno. Questo è sia una caratteristica del cubismo, ovvero aprire l'immagine, vederla da ogni lato allo stesso momento, sia ricorda materialmente la distruzione di palazzi, che ci porta proprio dall'interno all'esterno. Nell'ambientazione caotica possiamo osservare uomini e animali agitati che tentano di scappare, alcuni sono morti, altri si disperano come la donna a sinistra che tiene fra le braccia il figlioletto morto, e urla al cielo tutto il suo dolore. Questa tragica figura è equilibrata sul lato opposto, da un'altra, l'uomo che con le braccia alzate verso l'alto urla il suo dolore, mentre è intrappolato tra le fiamme dell'edificio che va a fuoco. A le centro un cavallo imbizzarrito, simbolo del popolo spagnolo, una donna che si sporge verso il toro, simbolo di violenza, un'altra che si affaccia e sembra quasi buttarsi da una finestra tiene una lampada a petrolio, simbolo della regressione a cui la guerra conduce, a terra corpi morti, in basso a destra una mano con la linea della vita spezzata, tagliuzzata, mentre un'altra tiene ancora una spada spezzata. Eppure dietro di essa, un piccolo fiore, seminasconsto dal caos, è germogliato, simbolo di speranza, di vita, di ragione.
Ho voluto aprire il discorso su questo dipinto, perchè ammetto l'ho compreso solo dopo averlo studiato, dovrei fare ammenda di questo, per non essermi mai fermata a guardarlo prima, lo faccio adesso, meglio tardi che mai.
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