CITAZIONE
Deve definire e rappresentare qualcosa, a parer mio
Cominciamo con la distinzione fondamentale di Virginicchia. Da manuale non c'è che dire. Solo che negli anni ho sviluppato un’ antipatia nei confronti della catalogazioni esterne a quelle della mia mente. E tendo inconsapevolmente a portarle anche fuori da essa. Contemporanea è definizione estremamente fragile, nonché fondamentalmente ambigua, in quanto legata al tempo stesso di chi la esprime, sarà piacevole scoprire tra qualche anno come si farà a definire contemporaneo qualcosa che ci è alle spalle, ma tant’è: è forse già questo il primo indizio di una forma di presunzione insita negli “artisti” dell’ultimo secolo (quello appena trascorso e la sua coda nel terzo millennio).
Cito non a caso la frase di Karma negativo, perché indicativa in maniera disarmante del vero problema che viene prima di ogni altra possibile discussione. La definizione stessa di ciò che è Arte. Perché nel momento in cui diventa qualcosa a discrezione del proprio parere ecco che entriamo inevitabilmente in un confronto tra pareri senza la pretesa della supremazia quasi dogmatica di un pensiero sugli altri.
Rispondendo al primo Karma Negativo ho i miei dubbi sulla maggiore fruibilità dell’arte moderna/contemporanea rispetto al passato. Così sicuri che dipingendo un soggetto religioso o comunque codificato si voglia esprimere solo esattamente quello? Che La morte della Vergine dello stesso Caravaggio sia solo una rappresentazione sacra? Non è forse di per sé la storia di Emmaus un mistero, e una pagina dalle infinite interpretazioni?
Liutprando sono in larga parte d’accordo con te. E’ chiaro che l’Arte non può che essere legata al tempo, alla cultura ed alla sensibilità che vi regna. Ma questo fino ad un certo punto. Perché se cominciamo a guardare l’Arte attraverso un concetto diverso, attraverso una sua funzione quasi d’avanguardia ecco che ci accorgiamo che, forse, l’Artista è colui che sa anticipare i tempi, creando egli stesso attraverso le sue opere (si badi bene, attraverso le sue opere e non attraverso il mito che alimenta) la sensibilità della futura generazione. Non è forse l’Arte la capacità istintiva e mai razionale di dare una spiegazione attraverso i sensi alla vita stessa e al mondo che la circonda? Di fornire una visione nuova e illuminante come risposta alle domande che in silenzio ci poniamo? Ma dico di essere d’accordo con te perché naturalmente di Artisti di questo genere ne nascono davvero pochi, molto meno di quei quattro in un secolo dei quali Moravia parlò ai funerali di Pasolini.
Veniamo a Virginicchia. Attenta a non cadere nel tranello delle libere citazioni. Non puoi citare a tuo piacimento Wilde e dire nello stesso tempo che l’Arte può non essere estetica perché il caro Oscar farebbe una fine ben peggiore del suo alter ego su tela.
Tu dici “E allora che senso ha fare un quadro con un certo significato quando tutto ormai è già stato fatto?”.Bene, questo è quello che pensava Rimbaud che infatti smise di scrivere poesie. Ma se continui a dipingere un senso lo trovi eccome. Ed ecco che si apre dietro lo squarcio del nulla l’idea di guadagnare su quelle opere, attraverso un uso molto sapiente del proprio essere artista, del proprio cercare una motivazione ed un senso alle opere.
Il fulcro della questione, la mia beninteso, è proprio questo: nel momento stesso in cui l’Arte passa dall’ideale precedente a quello di concetto cessa di esistere. Nell’istante in cui l’Arte deve essere accompagnata da un libretto d’istruzione, da una spiegazione, da una didascalia ecco che smette di esistere l’opera e nasce il prodotto che deve essere consumato e in quanto tale compreso e non più sentito.
E’ qui che intravedo il senso di una truffa. Non dimentichiamoci che alcuni artisti contemporanei sono tali nella misura in cui un nucleo esclusivo di pochi critici ne decreta l’”Artisticità” ( e qui ancora una volta tanto di cappello alla visione di Guzzanti). Si torna al punto di partenza. E’ un parere. Ma faccio fatica a considerare tutto questo Arte. Lo è nel cinema un Kubrick che pur avvalendosi di forme espressive moderne/contemporanee si rifiuta però di definire un messaggio che non sia quello affidato unicamente alla sua opera. E l’atto creativo è un concetto ancora una volta appannaggio di chi può esporre un pedigree di frequentazioni artistiche (Dio maledica Andy Warhol!!!!!). e il confine è labile. Roberto Baggio che sbaglia un rigore tirando alto è gesto artistico?Le torri gemelle che crollano sono la più grande opera d’arte visiva del secolo come dice Stockhausen?